Fondi di Schilpario, Schilpario, 28.04.1945

(Bergamo - Lombardia)

Descrizione

Località Fondi di Schilpario, Schilpario, Bergamo, Lombardia

Data 28 aprile 1945

Matrice strage Fascista

Numero vittime 12

Numero vittime uomini 12

Numero vittime uomini adulti 9

Numero vittime uomini senza informazioni 3

Descrizione: Il 28 aprile arriva a Schilpario la notizia che militi della Tagliamento, in fuga da Mortirolo e da varie località della Valcamonica, si stanno avvicinando al paese dal passo del Vivione. Venti uomini, fra cui molti civili, decidono di partire, intorno alle 20, su un camion in precedenza requisito a militari tedeschi, per andare loro incontro e disarmarli, convinti in maniera del tutto erronea che si sarebbe trattato quasi di un proforma. Arrivati sul posto, vengono però sorpresi dal fuoco nemico. Sei riescono in qualche modo a salvarsi, scappando o nascondendosi sotto il corpo di un compagno morto. Dieci muoiono sul campo. Due vengono ritrovati vivi dai primi soccorritori. Emilio Fantocci viene riportato in paese dove muore poco dopo, Giovanni Pizio sopravvive un po' di più: muore il primo maggio, dopo aver sentito le campane per i funerali dei suoi undici compagni. I militi infieriscono sui cadaveri, spogliandoli di ogni avere e danno il colpo di grazia ad alcuni dei feriti. Nel frattempo i repubblichini risalgono il passo del Vivione e tornano in Valcamonica, con l'obiettivo di raggiungere il fantomatico presidio in Valtellina, ma non trovando nessuno alcuni si arrendono, altri si sbandano. Diversi appena possono lasciano l'Italia. La notizia dell’eccidio raggiunge il Paese il mattino dopo.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Violenze connesse: furto e-o saccheggio,sevizie-torture

Tipo di massacro: ritirata
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Estremi e note penali: Nell'agosto 1952 il tribunale militare territoriale di Milano emise la sentenza contro i principali responsabili degli eccidi perpetrati dalla Legione Tagliamento. La strage dei fondi compare al capo 62 della rubrica del comandante Merico Zuccari, processato insieme ad altri sedici militi. Per Zuccari (nel frattempo fuggito in America Latina) e tre ufficiali ci furono la condanna all'ergastolo. Altri otto ebbero pene tra i 16 e i 24 anni. Nell'Appello del 1954 le pene furono ridotte, nel 1962 i reati furono estinti per amnistia. Dei 12 condannati, sui 17 giudicati, solo tre imputati scontarono alcuni mesi di carcere.
Tribunale competente: Tribunale militare territoriale di Milano

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): La storia della strage dei Foni è fortemente radicata nella memoria della popolazione locale. Quasi tutte le famiglie che allora abitavano la località scalvina furono più o meno direttamente coinvolte nell’eccidio. Numerose sono le testimonianze orali raccolte e conservate nella fonoteca dell’Isrec a proposito. A settant’anni dall’episodio, la popolazione locale partecipa tuttora con dolore alle commemorazioni. Nella vulgata locale si è fatta però strada l’idea, non confermata per ora dalle ricerche storiche, della presenza di una spia che avrebbe svenduto i compagni e gli amici ai militi fasciti.

Scheda compilata da Simona Cantoni
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-10-11 17:40:50

Vittime

Elenco vittime

1. Giovanni Bonaldi, nato a Schilpario (Bg) il 24/12/1920, residente a Schilpario (Bg), minatore, civile;
2. Paolo Bonaldi, nato a Schilpario (Bg) nel 1913, residente a Schilpario (Bg), impiegato presso la Falck, civile;
3. Emilio Fantocci, nato a Milano il 19/06/1893, residente a Schilpario (Bg), direttore di alcuni alberghi della città, socialista ed animatore del Cln locale;
4. Paolo Mai, nato a Schilpario (Bg) il 10/10/1915, residente a Schilpario (Bg), minatore e boscaiolo, civile;
5. Pietro Mai, detto “Piero Bala”, nato a Schilpario (Bg) il 20/7/1904, residente a Schilpario (Bg), autista presso la Falck, civile;
6. Camillo Mora, fratello di Rino, residente a Schilpario, falegname, civile;
7. Pietro Mora, nato a Schilpario (Bg) il 1/11/1915, residente a Schilpario (Bg), operaio, civile;
8. Rino Mora, fratello di Camillo, residente a Schilpario, falegname, civile;
9. Giovanni Pizio
10. Pietro Andrea Romelli, nato a Vilminore di Scalve (Bg) il 26/03/1914, residente a Schilpario (Bg), boscaiolo e minatore, civile;
11. Giovanni Scolari, nato a Bengasi (Libia) il 19/19/1915, ufficiale medico della Divisione Tagliamento, si offre volontario come mediatore fra scalvini e repubblichini, ma viene ucciso dai suoi stessi camerati che infieriscono sul suo corpo in modo orrendo;
12. Linfardo Volontè, nato a Crema l’8/9/1907, notaio; capitano degli Alpini, all’8 settembre aveva raggiunto Schilpario che frequentava in estate

Elenco vittime civili 11

Giovanni Bonaldi,
Paolo Bonaldi,
Paolo Mai,
Pietro Mai,
Camillo Mora,
Pietro Mora,
Rino Mora,
Giovanni Pizio,
Pietro Andrea Romelli,
Giovanni Scolari,
Linfardo Volontè,

Elenco vittime partigiani 1

Emilio Fantocci

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


5. compagnia/1. Legione d’Assalto M “Tagliamento”

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

6. compagnia/1. Legione d’Assalto M “Tagliamento”

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Memorie
Bibliografia


Angelo Bendotti, “Sento ancora il cuculo cantare”. Schilpario tra guerra e guerra civile (1940 – 1945), Il filo di Arianna, Bergamo 2012;
Angelo Bendotti, Giuliana Bertacchi, “Credettero che bastasse venir cantando…” La Resistenza in Val di Scalve e l’eccidio dei Fondi, Museo Etnografico di Schilpario, Quaderno 1, Ferrari Grafiche, Clusone (Bg) 1995;
Angelo Bendotti, Elisabetta Ruffini, Gli ultimi fuochi. 28 aprile 1945, a Rovetta, Il filo di Arianna, Bergamo 2008;

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

Aisrec, Fondo A. Scalpelli, fald. 4, b. b, fasc. 3, G. Serantoni, Relazione sommaria della vita partigiana in Valle di Scalve, Bergamo, 7 aprile 1946;
Aisrec, Carte A. Bendotti, fald. 8;
Fonoteca Isrec, numerosissime testimonianze orali;