Descrizione
Località Endine Gaiano, Endine Gaiano, Bergamo, Lombardia
Data 27 aprile 1945
Matrice strage Nazista
Numero vittime 7
Numero vittime uomini 6
Numero vittime uomini ragazzi 1
Numero vittime uomini adulti 5
Numero vittime donne 1
Numero vittime donne adulte 1
Descrizione: Il 27 aprile, di prima mattina, giunse la notizia che un’autocolonna tedesca in ritirata – più di cento mezzi proveniente da Bergamo e diretta verso il Brennero, stava avvicinandosi a Endine; risalendo la Valle Cavallina lungo la strada del Tonale, si era già resa protagonista di episodi violenti, causando vittime anche tra la popolazione civile. I partigiani rimasti in paese, radunati in località “Basso”, ricevettero l’ordine di Giuseppe Brighenti “Brach”, comandante di un distaccamento di uomini della 53. Bgt. Garibaldi, di nascondersi e di non sparare, per non scatenare la reazione tedesca. La stessa raccomandazione a mantenere la calma e a “ritirarsi nelle proprie case” venne rivolta alla popolazione. Ma poco prima che la colonna raggiungesse Endine, un individuo, qualificatosi per comandante dei patrioti di Casazza, insistendo affinchè la colonna fosse affrontata, si mise a sparare con un’automatica, creando allarme tra le file tedesche: poco oltre, mentre i tedeschi stavano avanzando verso l’abitato, un altro individuo, dall’alto della sua villetta sovrastante la strada nazionale, lanciò contro la colonna una bomba a mano, colpendo il primo mezzo, facendolo ribaltare e causando, pare, la morte di almeno un soldato. La reazione tedesca fu immediata e feroce. Dopo un conflitto a fuoco di circa un’ora, i civili si ritirarono nelle loro case ed i partigiani lasciarono il Paese per rifugiarsi in montagna e per evitare ulteriori spargimenti di sangue. Furono nove le vittime della repressione tedesca, che colpì, secondo una tecnica tristemente nota, indiscriminatamente la popolazione civile, seminando terrore nel paese di Endine Gaiano. Alcuni edifici furono bruciati, altri devastati: I tedeschi presero poi in ostaggio numerosi endinesi (300, si legge in un documento), minacciando di usarli come “scudi umani” nel proseguimento della ritirata. Cominciarono quindi le difficili trattative per salvare gli ostaggi e per evitare un’ulteriore devastazione del paese. Quando la colonna, dopo le assicurazioni ricevute di potere proseguire indisturbata, lasciò Endine, alla popolazione terrorizzata non rimase che raccogliere i propri morti e feriti. Nei giorni successivi si svolsero i funerali degli endinesi uccisi con la partecipazione di tutta la popolazione.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: incendio di abitazione
Tipo di massacro: ritirata
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Scheda compilata da Simona Cantoni
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2018-01-26 11:03:09
Vittime
Elenco vittime
1. Remigio Elia Ghitti, nato a Endine Gaiano (Bg), il 20/07/1888, residente a Endine Gaiano (Bg), capo minatore, fervente antifascista, dopo l’8 settembre aveva dato ospitalità ed aiutato numerosi prigionieri fuggiaschi, aggregato come volontario alla 53a Brigata Garibaldi di Lovere nelle giornate del 26 e 27 aprile del 1945, già prigioniero nelle carceri fasciste di Lovere dal 15 al 22 ottobre 1944;
2. Angela Meni, nata a Grone (Bg), l’8/5/1927, residente a Endine Gaiano (Bg), operaia, civile;
3. Remigio Pavioni, nato a Endine Gaiano (Bg), il 31/03/1913, residente a nato a Endine Gaiano (Bg), muratore, civile;
4. Angelo Vitali, nato a Endine Gaiano (Bg), il 1/11/1932, residente a Endine Gaiano (Bg), scolaro di quarta elementare;
5. Camillo Vitali, nato a Endine Gaiano (Bg), il 27/08/1911, residente a Endine Gaiano (Bg), fruttivendolo, aveva prestato servizio militare in Albania ed in Grecia, rientrato in Italia per malaria, aveva cercato di dare aiuto ai partigiani nei giorni della Liberazione;
6. Bernardo Giovanbattista Zambetti, nato a Ranzanico (Bg), il 2/09/1895, residente a Endine Gaiano (Bg), capo montatore impianti linee elettriche di alta tensione, soldato in fanteria con il grado di sergente sul fronte europeo e per 18 mesi prigioniero in Austria nella prima guerra mondiale, ucciso dai tedeschi mentre aiutava i partigiani nel combattimento;
7. Giovanni Zanni, nato a Goold Feil in India, il 31/08/1915, residente a Endine Gaiano (Bg), elettricista, trucidato nella sua abitazione, insieme ai due giovanissimi Angela Meni e Angelo Vitali
Elenco vittime civili 7
Remigio Elia Ghitti,
Angela Meni,
Remigio Pavioni,
Angelo Vitali,
Camillo Vitali,
Bernardo Giovanbattista Zambetti,
Giovanni Zanni
Responsabili o presunti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
monumento a Endine Gaiano
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Endine Gaiano
Descrizione: Momumento realizzato ad Endine Gaiano in memoria dei caduti del 27 aprile 1945, con l’aggiunta dei partigiani della bgt. GL “Francesco Nullo”, Andrea Appollonia e Docile Azzola caduti in altri combattimenti. Tra i nomi riportati sulla stele manca quello d