AIELLO, 21.02.1945

(Udine - Friuli-Venezia Giulia)

Descrizione

Località Aiello, Aiello del Friuli, Udine, Friuli-Venezia Giulia

Data 12 febbraio 1945

Matrice strage Fascista

Numero vittime 2

Numero vittime uomini 2

Numero vittime uomini adulti 2

Descrizione: Il 28 gennaio del 1944 il comando della Milizia di Difesa Territoriale di stanza presso la Caserma “Piave” di Palmanova venne avvisato dal parroco del paese che a Tapogliano si stava svolgendo una festa da ballo non autorizzata nei locali della scuola. Alcuni uomini della “Banda Ruggiero” sarebbero dunque usciti per controllare la situazione e, giunti nei pressi della scuola di Tapogliano, scoprirono che alla festa stavano partecipando numerosi giovani partigiani. Due di essi, Arrigo Dozzo e Dionisio-Vitalino Franzot, vennero immediatamente fatti oggetto di un violento pestaggio e appesi, con le braccia legate dietro la schiena, ad un albero nei pressi della scuola. Qualche ora dopo circa una decina di persone, tra cui anche tre ragazze, sarebbero state portate presso la Caserma “Piave”. Tutti coloro che vennero riconosciuti come partigiani vennero torturati per diversi giorni. Nel primo pomeriggio del 12 febbraio Dozzo e Franzot vennero prelevati dalla propria cella e condotti sulla strada Joannis-Privano, nel comune di Aiello, dove vennero fucilati. I loro corpi, ritrovati dalla polizia locale, vennero fatti tumulare qualche giorno dopo.

I due facevano parte delle squadre GAP a sostegno dell’Intendenza “Montes”. La “Montes”, che prendeva il nome dal nome di battaglia di Silvio Marcuzzi che ne era stato l’ideatore, venne costituita a Redipuglia nell’ottobre del 1943 ed era un’organizzazione partigiana che aveva l'incarico di mandare cibo, medicine e vestiario alle formazioni di montagna. Tra l’inverno e la primavera del 1944 l’Intendenza aveva allargato la propria portata operativa fino ai centri della bassa e della media pianura friulana, divenendo una delle organizzazioni più estese di tutto il nord Italia. La fitta rete afferente alla “Montes” costituita da intendenti e da squadre GAP (Gruppi di Azione Patriottica) che si muoveva in pianura alla ricerca di rifornimenti, facendo affidamento sulla collaborazione di commercianti industriali e proprietari che avevano per diversi motivi deciso di sostenere la causa, costituì da subito uno degli obiettivi più sensibili delle strategie repressive attuate soprattutto dai reparti collaborazionisti attivi nella bassa friulana e nel Centro di Repressione antipartigiana di Palmanova. Da sottolineare che sia il comandante dell’Intendenza che buona parte dei suoi collaboratori, ossia gli intendenti, avevano scelto di non girare armati con lo scopo di non spaventare i civili che decidevano di sostenere il movimento, rappresentando un unicum nell’assetto della Resistenza locale.

Modalità di uccisione: fucilazione

Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Tribunale di Udine, Fondo CAS Udine, procedimento n. 76/46 del reg. gen.
Il processo contro alcuni dei componenti della “Banda Ruggiero” venne celebrato dalla Corte Straordinaria d’Assise di Udine nel settembre del 1946. Le varie sedute d’udienza si svolsero in un clima molto teso, dato che ad innervosire il pubblico accorso in aula contribuì il comportamento degli imputati, i quali intonarono canti fascisti e si esibirono facendo il saluto romano. Per tali ragioni il giudice fu più volte costretto ad allontanare il pubblico e a continuare l’udienza a porte chiuse.
Ruggiero, Rebez e Rotigni (contumace) sarebbero stati condannati alla pena capitale. La pena sarebbe stata commutata nel 1947 in ergastolo e ridotta prima a 20 anni dal decreto di indulto del 9.2.1948 e poi a 19 per effetto di quello del 23.12.1949. Il 12 febbraio del 1954 la Corte d’Assise di Venezia applicò l’amnistia prevista dal decreto presidenziale del 19.12.1953 riducendo ulteriormente la pena a 5 anni.
Alessandro Munaretto, condannato in primo grado a 20 anni di reclusione, per effetto degli stessi indulti avrebbe prima ottenuto la decurtazione della pena e poi la libertà vigilata nel 1951, così come Bianco, Cragno e Turrin.
Tribunale competente:
Corte d’Assise Straordinaria di Udine

Scheda compilata da Irene Bolzon
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-06-20 11:01:41

Vittime

Elenco vittime

Dozzo Arrigo, di Vito e Antoniazzi Virginia, nato a Salgaredo il 16.4.1924, residente a Monfalcone, partigiano.
Franzot Dionisio Vitalino “Diavolo”, di Gabriele e Furlan Argia, nato a Romans d’Isonzo il 24.7.1921, residente a Fogliano di Redipuglia, partigiano.

Elenco vittime partigiani 2

Dozzo Arrigo
Franzot Dionisio Vitalino \"Diavolo\"

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Remigio Rebez

    Nome Remigio

    Cognome Rebez

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento Tribunale di Udine, Fondo CAS Udine, procedimento n. 76/46 del reg. gen. Il processo contro alcuni dei componenti della “Banda Ruggiero” venne celebrato dalla Corte Straordinaria d’Assise di Udine nel settembre del 1946. Le varie sedute d’udienza si svolsero in un clima molto teso, dato che ad innervosire il pubblico accorso in aula contribuì il comportamento degli imputati, i quali intonarono canti fascisti e si esibirono facendo il saluto romano. Per tali ragioni il giudice fu più volte costretto ad allontanare il pubblico e a continuare l’udienza a porte chiuse. Ruggiero, Rebez e Rotigni (contumace) sarebbero stati condannati alla pena capitale. La pena sarebbe stata commutata nel 1947 in ergastolo e ridotta prima a 20 anni dal decreto di indulto del 9.2.1948 e poi a 19 per effetto di quello del 23.12.1949. Il 12 febbraio del 1954 la Corte d’Assise di Venezia applicò l’amnistia prevista dal decreto presidenziale del 19.12.1953 riducendo ulteriormente la pena a 5 anni. Alessandro Munaretto, condannato in primo grado a 20 anni di reclusione, per effetto degli stessi indulti avrebbe prima ottenuto la decurtazione della pena e poi la libertà vigilata nel 1951, così come Bianco, Cragno e Turrin. Tribunale competente: Corte d’Assise Straordinaria di Udine

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto 2. compagnia/1. battaglione/5. Reggimento della Milizia di Difesa Territoriale

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • commemorazione a

    Tipo di memoria: commemorazione

    Descrizione: La Sezione ANPI di Aiello-Campolongo Tapogliano organizza ogni anno in prossimità del 25 aprile una cerimonia commemorativa in onore dei due fucilati ad Aiello. I due vengono anche ricordati assieme ad altri sei combattenti della “Montes” e dei GAP caduti

  • museo a Caserma Piave di Palmanova

    Tipo di memoria: museo

    Ubicazione: Caserma Piave di Palmanova

    Descrizione: Presso la Caserma “Piave” di Palmanova, dove oggi sono ancora visibili quattro delle celle dove venivano eseguiti torture e interrogatori, per iniziativa del Comune, della Provincia di Udine e della Regione Friuli-Venezia Giulia è prevista la realizzazione del Museo Regionale della Resistenza. Nella parte esterna della Caserma è stata inoltre apposta una lapide in ricordo dei caduti riportante l’iscrizione “Qui, entro la cerchia della caserma “Piave” divenuta nel 1944 fino alla liberazione / del 1945, triste strumento di repressione e di morte al servizio dei nazifascisti, / centinaia di patrioti e di ostaggi furono costretti a immani sofferenze e supplizi / conclusisi per molti col martirio e con la morte. // Fra queste mura, uomini liberi e generosi in cospetto a torturatori e carnefici / seppero patire e morire affinché la prepotenza straniera e la oppressione interna / non dovessero più contaminare queste terre. // A monito e ammaestramento delle nuove generazioni // Il comune di Palmanova e l’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione del Friuli Venezia Giulia.\"

  • cippo a Joannis, in prossimità del complesso della Centa

    Tipo di memoria: cippo

    Ubicazione: Joannis, in prossimità del complesso della Centa

    Descrizione: Un cippo a Joannis, in prossimità del complesso della Centa, ricorda: Arrigo Dozzo da Monfalcone e Vitalino Franzot “Diavolo” da Fogliano fucilati il 12-02-1945

Bibliografia


Irene Bolzon, Repressione antipartigiana in Friuli. La Caserma “Piave” di Palmanova e i processi del dopoguerra, Kappa Vu, Udine, 2012.
Alberto Buvoli, Franco Cecotti e Luciano Patat (a cura di), Atlante storico della lotta di liberazione italiana nel Friuli Venezia Giulia. Una resistenza di confine 1943-1945, IRSML, IFSML, Istlib Pordenone, Centro Isontino di Ricerca Leopoldo Gasparini, Trieste-Udine-Pordenone-Gradisca, 2005.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

AS Udine, Fondo CAS Udine, procedimento n. 76/46 del reg. gen.