TRIASSO SASSELLA SONDRIO 06.04.1945

(Sondrio - Lombardia)

Descrizione

Località Triasso-Sassella, Sondrio, Sondrio, Lombardia

Data 6 aprile 1945

Matrice strage Fascista

Numero vittime 3

Numero vittime uomini 3

Numero vittime uomini adulti 3

Descrizione: Il 5 aprile era giunto a Sondrio, passando per Como, Alessandro Pavolini- segretario del Partito fascista repubblicano e fondatore delle Brigate Nere- con il compito di insediare il generale Onorio Onori come supremo capo delle forze armate repubblichine, sottraendo al prefetto Rino Parenti il compito di contrastare le forze ribelli. Nella stessa data Pavolini scrisse una lettera al duce, in cui gli descriveva le forze partigiane in provincia di Sondrio, prospettandogli il progetto di una “ripulitura” di tutta la provincia entro il 30 aprile, per poi far affluire le forze nazifasciste in Valtellina, che sarebbe divenuta l'ultimo ridotto alpino repubblicano.
Il 6 aprile alcuni reparti repubblichini della XV BN “Cesare Gatti”, guidati dal capitano Martino Cazzola, dai tenenti Giacomo Canova e De Angelis, incendiano le frazioni di Sassella e di Triasso e fucilano tre giovani del posto, di cui uno scelto tra due fratelli, come rappresaglia per l'uccisione di alcuni militi della BN “Garibaldi”, sorpresi dal tiro delle mitragliatrici SAP nei pressi del Santuario della Sassella il giorno prima. L'ordine era stato impartito dal generale Onorio Onori “..senza neppure accertare l'eventuale presenza di partigiani..”, come scrisse nel memoriale postumo Martino Cazzola.

Modalità di uccisione: fucilazione

Violenze connesse: incendio di abitazione

Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: De Angelis fu condannato a morte per fucilazione dalla Corte d'Assise straordinaria di Sondrio, con sentenza eseguita. Il generale Onorio Onori fu condannato a morte dalla stessa Corte, in seguito a ricorso la sentenza fu tramutata in 20 anni di detenzione. Onori fu scarcerato nel 1950.
Cazzola e Canova furono condannati dal tribunale partigiano con sentenza eseguita.

Le sedute della Corte d'Assise avvennero durante l'estate del 1945. La Corte era presieduta dal Consigliere Zezza, giudici popolari: Gusmeroli, Fanti, Carletta, Tritalli. P.M. Monai.

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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-30 09:04:02

Vittime

Elenco vittime

Dell\'Agostino Carlo (1913-1945), arruolato volontario nella Regia Marina, a casa in permesso indeterminato.
Melè Silvio (1928-1945)
Stangoni Carlo (1925-1945), carabiniere, in permesso di licenza.

Elenco vittime civili 1

Melè Silvio, già appartenente alla compagnia Tirano della GdF, disertore dal 22 settembre 1944.

Elenco vittime carabinieri 1

Stangoni Carlo

Elenco vittime militari 1

Dell\'Agostino Carlo

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Giacomo Canova

    Nome Giacomo

    Cognome Canova

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento Cazzola e Canova furono condannati dal tribunale partigiano con sentenza eseguita.

    Tipo di reparto fascista Brigata Nera

    Nome del reparto 15. Brigata nera “Sergio Gatti” di Sondrio

  • Martino Cazzola

    Nome Martino

    Cognome Cazzola

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento Cazzola e Canova furono condannati dal tribunale partigiano con sentenza eseguita.

    Tipo di reparto fascista Brigata Nera

    Nome del reparto 15. Brigata nera “Sergio Gatti” di Sondrio

  • Onorio Onori

    Nome Onorio

    Cognome Onori

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento Il generale Onorio Onori fu condannato a morte dalla stessa Corte, in seguito a ricorso la sentenza fu tramutata in 20 anni di detenzione. Onori fu scarcerato nel 1950. Le sedute della Corte d\'Assise avvennero durante l\'estate del 1945. La Corte era presieduta dal Consigliere Zezza, giudici popolari: Gusmeroli, Fanti, Carletta, Tritalli. P.M. Monai.

  • Sconosciuto De Angelis

    Nome Sconosciuto

    Cognome De Angelis

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento De Angelis fu condannato a morte per fucilazione dalla Corte d\'Assise straordinaria di Sondrio, con sentenza eseguita. Le sedute della Corte d\'Assise avvennero durante l\'estate del 1945. La Corte era presieduta dal Consigliere Zezza, giudici popolari: Gusmeroli, Fanti, Carletta, Tritalli. P.M. Monai.

    Tipo di reparto fascista Brigata Nera

    Nome del reparto 15. Brigata nera “Sergio Gatti” di Sondrio

Memorie

Memorie legate a questa strage

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    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Triasso, luogo dell\'uccisione

    Descrizione: Una lapide commemorativa è stata posta sul muro di una casa che si affaccia sul piccolo piazzale di Triasso dove avvenne l\'eccidio.

  • monumento a Sondrio, cimitero

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Sondrio, cimitero

    Descrizione: Nel cimitero di Sondrio si trova anche un monumento in memoria delle tre vittime.

  • commemorazione a

    Tipo di memoria: commemorazione

    Descrizione: L\'eccidio viene ricordato in occasione delle celebrazioni del 25 Aprile. Recentemente l\'ANPI provinciale ha predisposto un opuscolo illustrativo dei luoghi della memoria della Resistenza a Sondrio, comprensivo della visita al cimitero cittadino al monu

Immagini delle memorie di pietra
Bibliografia


AA.VV. Valtellina e Valchiavenna dal fascismo alla democrazia, ANPI-ISSREC, Polaris 2013.
Marco Fini, Franco Giannantoni, La Resistenza più lunga. Lotta partigiana e difesa degli impianti idroelettrici in Valtellina: 1943-1945, Sugarco ed.
Giorgio Gianoncelli, Marinai delle Alpi centrali. La lunga linea blu della provincia di Sondrio, 2012.
Visita agli itinerari della Resistenza a Sondrio. I luoghi della memoria, a cura dell'Anpi Provinciale di Sondrio.
Cronaca giudiziaria della Corte d'Assise straordinaria di Sondrio, 1945.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

Archivio Istituto Sondriese per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea
Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, N 1/11, b. 2131