Descrizione
Località Pietralta, Valle Castellana, Teramo, Abruzzo
Data 27 aprile 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: All’indomani della battaglia di Bosco Martese, avvenuta il 25 settembre 1943, i partigiani della provincia di Teramo si disgregarono senza chiari accordi o disposizioni.
La località di Pietralta di Valle Castellana, poco distante dal Bosco dove avvenne il celebre combattimento, già dall’autunno 1943 si trovava sotto il controllo dei partigiani di Ettore Bianco, ex capitano dei carabinieri, attivamente ricercato dai tedeschi in seguito ai fatti di settembre.
Dopo il rigido inverno nella primavera del 1944 le formazioni partigiane della provincia di Teramo si riorganizzarono. Nacquero le bande: “Mirko”, “Ammazzalorso”, “Rodomonte”, “Lorenzini” e il nucleo “Cavatassi”. La formazione “Lorenzini” era attiva a Valle Castellana fino alla provincia di Ascoli Piceno.
Il 15/04/1944 giunse a Pietralta la formazione “Mirko” con l’obiettivo di trovare le armi necessarie per combattere il nazifascismo e formare una banda partigiana internazionale. Un giovane fascista locale ingannando il comandante montenegrino Mirko Jovanovic e le sue sentinelle portò in paese diversi soldati tedeschi di stanza ad Acquasanta Terme (Ascoli Piceno). Il 17/04/1944 persero la vita 8 partigiani slavi e 2 montoriesi.
Nei giorni a seguire il Comando militare della Resistenza venendo a sapere dell’eccidio di Pietralta decise di ripulire la montagna dalle spie fasciste. Nel frattempo le truppe tedesche rastrellavano la zona e cercavano di impedire le numerose azioni di sabotaggio compiute dai partigiani.
Il giorno 27/04/1944 avvenne un’azione di rastrellamento. Il diciannovenne Amici Mariano, residente a Valle Castellana, ritenuto partigiano fu ucciso dai soldati tedeschi nella pubblica piazza di Pietralta. La fucilazione doveva servire da monito per la popolazione, affinché non venisse fornito alcun aiuto ai ribelli.
Tipo di massacro: rappresaglia
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Annotazioni: Nel testo di Melarangelo, in cui sono raccolte le memorie del capo partigiano Mirko Jovanovic, il combattente jugoslavo sottolinea che Antonio Tasca proprietario di uno spaccio a Morrice (Valle Castellana), noto fascista, è stato responsabile della fucilazione di Mariano Amici.
Nel testo di Sandro Melarangelo si riporta che il ferito Alberto di Giandomenico fu salvato da Vincenzo Ciambella.
Nessuna fonte archivistica o bibliografica conferma che fosse un partigiano anche se il suo nome è riportato nella lapide commemorativa di Pietralta insieme ai partigiani caduti.
Scheda compilata da Alessia D\'Innocenzo
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2017-01-24 11:40:14
Vittime
Elenco vittime
Amici Mariano
Elenco vittime indefinite 1
Amici Mariano
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Pietralta
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Pietralta
Descrizione: Commemora i caduti per la libertà. La vittima è ricordata insieme ai 10 partigiani uccisi nella strage del 17/04/1944 sempre a Pietralta.
commemorazione a Montorio al Vomano
Tipo di memoria: commemorazione
Ubicazione: Montorio al Vomano
Descrizione: L’ANPI di Montorio al Vomano (Teramo) commemora ogni anno la strage in località Pietralta.