Charvensod, 28.04.1944

(Aosta - Valle d'Aosta)

Descrizione

Località Charvensod, Charvensod, Aosta, Valle d'Aosta

Data 28 aprile 1944

Matrice strage Fascista

Numero vittime 3

Numero vittime uomini 3

Numero vittime uomini adulti 3

Descrizione: Il rastrellamento del paese di Charvensod posto nelle immediate vicinanze di Aosta, in altura, avviene in un clima di tensione crescente: i responsabili in loco della RSI paventano un attacco in massa alla città di Aosta, che vedono assediata da tre parti, da parte dei partigiani in occasione del 1º Maggio, la presentazione ai bandi di leva è massicciamente disertata, grave è la penuria di beni alimentari. Il prefetto, Cesare Augusto Carnazzi, assegna quindi «più ampi poteri al comandante della GNR, mentre questore viene nominato, dal 15 aprile, il commissario federale del PFR Piero Mancinelli». Nel timore di una discesa dei partigiani per il 1º Maggio che si salderebbero con gli operai dello stabilimento siderurgico della Cogne in Aosta (dove lavorano migliaia di persone, sotto la sorveglianza armata dei fascisti della Gnr in una fabbrica designata di interesse bellico per il Reich sin dal 21 ottobre 1943), viene decisa una azione. Il 27 aprile sera «il comandante della Gnr Domenico De Filippi Felpo, reduce da un incontro con [il prefetto] Carnazzi, convoca gli ufficiali della Gnr per organizzare un rastrellamento» nel vicino Comune di Charvensod (che a quell’epoca faceva parte del Comune di Aosta), anche per vendicare, probabilmente, i tre militi della Gnr uccisi in uno scontro avvenuto sulla strada tra Arnad e Bard (Valle d’Aosta) il 22 aprile.
Il 28 aprile 1944, alle ore 6,30, arrivano in loco quaranta avieri «giunti in Valle [da Asti] appositamente per azioni di rastrellamento, al comando di un maresciallo e un gruppo di militi della Gnr, pure di quaranta uomini, al comando di un capitano [Mario Berdondini]».
«Accerchiato il paese, i militi della Gnr si dividono in pattuglie e iniziano un minuzioso rastrellamento», saccheggiano numerose abitazioni e fermano tre giovani: Joseph Donzel di 22 anni, Louis Vazier di 18 anni, mentre stanno andando al lavoro nei campi con i loro attrezzi, Yves Pellissier, di 20 anni, nella propria abitazione dove i militi Gnr sono penetrati scardinando la porta servendosi di un tronco d’alberi.
Benedetto Christillin, avuta la casa saccheggiata ed effetti personali rubati, viene pure preso insieme a Adolphe Borbey: i cinque fermati sono riuniti; Christillin e Borbey sono rilasciati dopo un nuovo controllo dei documenti, non senza che il primo venga schiaffeggiato più volte. I tre giovani, Vazier, Donzel e Pellissier, sono «trattenuti, percossi con il calcio del fucile» o della pistola e malmenati con pedate, pugni e manrovesci, condotti verso la zona del Fossaz, «messi al muro e fucilati da un improvvisato plotone di esecuzione». Quindi, spogliati dei loro pochi averi gli uccisi, «i militi si allontanano verso Aosta cantando». Il parroco, l’abbé Hilarion Vection, ed alcuni parrocchiani raggiungono la Cogne dove lavora il delegato podestarile Aimé Borbey e assieme si recano dal capo della Provincia Carnazzi, che di fronte alla gravità dei fatti non può esimersi dall’avviare un’inchiesta in merito», anche per via della forte riprovazione e la vasta eco sfavorevole che si erano da subito createsi nella popolazione, ma i militi della Gnr sostengono che i giovani erano in possesso di armi e di munizioni (e tale versione sarà fatta sua dal prefetto Carnazzi inviando la comunicazione del caso al Ministero dell’Interno, sede RSI, datata 30 aprile 1944), ma la cosa non è invero creduta da alcuno: il questore RSI Piero Mancinelli dirà nella sua relazione al capo della polizia RSI: «È opinione generale trattarsi di tre ragazzi innocui… », ma non «fece nulla per reprimere e punire i responsabili». In seguito a questi accadimenti, si costituisce a Charvensod, guidato da Théodule Comé, un gruppo di partigiani che prende il nome da uno dei caduti, Donzel.

Modalità di uccisione: fucilazione

Violenze connesse: furto e-o saccheggio

Tipo di massacro: rastrellamento
--> Per saperne di più sulle tipologie

Estremi e note penali: Procedimento SSCA di Aosta n. 23/1946, imputati Mario Berdondini, nato nel 1915; Claudio Cappello, nato nel 1926; Ettore Pitassi, nato nel 1925; Secondo Bozzetta, nato nel 1928; Lino Negrello, nato nel 1924; Carlo Glarey, deceduto; Domenico Tropea, nato nel 1924, deceduto; Ercole Sonza, deceduto; Edoardo Cheney, nato nel 1924, forse deceduto, la Corte procede comunque. Prima udienza l’11 marzo 1946. Dopo vari passaggi, l’imputato Negrello è condannato a 15 anni, Cheney a 6 anni senza addebiti specifici. La Corte di Cassazione applica l’amnistia nell’ottobre del 1946 agli imputati Pitassi, Bozzetta, Capello, rinviando Berdondini alla SSCA di Torino che il 14 marzo 1947 lo dichiara «colpevole dei reati ascrittigli e lo condanna a 30 anni di reclusione, di cui dieci condonati in virtù del decreto Togliatti». Tutti gli imputati facevano parte della Gnr.
Procedimento SSCA di Aosta n. 52/1946, imputati Gustavo Gianni, nato nel 1924; Giuseppe Gerardone, nato nel 1926; Giovanni Battista Clos, nato nel 1927; Dino Zanini, nato nel 1925; Renato Votta, nato nel 1925; Giuseppe Grasso, nato nel 1929. Prima udienza il 21 dicembre 1946. Dei sei imputati, quattro (Gianni, Zanini, Grasso, Gerardone) non sono presenti al processo; Gerardone riesce a dimostrare la sua successiva attività partigiana presso la banda di Cogne e pur avendo partecipato all’operazione, egli usufruisce del decreto di amnistia, Votta è assolto per non aver commesso il fatto; Gianni è condannato a 16 anni con i condoni; Clos, Grasso e Zanini, condannati, ricorrono per l’applicazione dell’amnistia presso la Corte di Cassazione che, a «dicembre 1947, accoglie». Tutti gli imputati facevano parte della Gnr.
Procedimento SSCA di Aosta, n. 5/1947, imputato Giovanni Beggio, classe 1925, aviere. Prima udienza il 16 giugno 1947. A maggio del 1948, la Cassazione «annulla [la condanna a 30 anni] senza rinvio per non avere il ricorrente commesso il fatto».
In generale, si avverte, che in caso di condanna o di rinnovato dibattito processuale in altra sede, non si conosce sempre il prosieguo effettivo.

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Memoria condivisa

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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-08-30 10:33:27

Vittime

Elenco vittime

Yves Pellissier, nato ad Aosta il 19 settembre 1924, residente in Charvensod (Valle d’Aosta); partigiano della 87ª Brigata autonoma Valle d’Aosta
Louis Vazier, nato a Charvensod (Valle d’Aosta) il 29 aprile 1926; partigiano della 87ª Brigata autonoma Valle d’Aosta
Joseph Donzel, nato a Charvensod (Valle d’Aosta) il 9 aprile 1922; partigiano della 87ª Brigata autonoma Valle d’Aosta

Elenco vittime partigiani 3

Yves Pellissier,
Louis Vazier,
Joseph Donzel

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


GNR di Aosta

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Mario Berdondini

    Nome Mario

    Cognome Berdondini

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Mario Berdondini, capitano della Gnr, imputato

    Note procedimento Procedimento SSCA di Aosta n. 23/1946, imputati Mario Berdondini, nato nel 1915; Claudio Cappello, nato nel 1926; Ettore Pitassi, nato nel 1925; Secondo Bozzetta, nato nel 1928; Lino Negrello, nato nel 1924; Carlo Glarey, deceduto; Domenico Tropea, nato nel 1924, deceduto; Ercole Sonza, deceduto; Edoardo Cheney, nato nel 1924, forse deceduto, la Corte procede comunque. Prima udienza l’11 marzo 1946. Dopo vari passaggi, l’imputato Negrello è condannato a 15 anni, Cheney a 6 anni senza addebiti specifici. La Corte di Cassazione applica l’amnistia nell’ottobre del 1946 agli imputati Pitassi, Bozzetta, Capello, rinviando Berdondini alla SSCA di Torino che il 14 marzo 1947 lo dichiara «colpevole dei reati ascrittigli e lo condanna a 30 anni di reclusione, di cui dieci condonati in virtù del decreto Togliatti». Tutti gli imputati facevano parte della Gnr. Procedimento SSCA di Aosta n. 52/1946, imputati Gustavo Gianni, nato nel 1924; Giuseppe Gerardone, nato nel 1926; Giovanni Battista Clos, nato nel 1927; Dino Zanini, nato nel 1925; Renato Votta, nato nel 1925; Giuseppe Grasso, nato nel 1929. Prima udienza il 21 dicembre 1946. Dei sei imputati, quattro (Gianni, Zanini, Grasso, Gerardone) non sono presenti al processo; Gerardone riesce a dimostrare la sua successiva attività partigiana presso la banda di Cogne e pur avendo partecipato all’operazione, egli usufruisce del decreto di amnistia, Votta è assolto per non aver commesso il fatto; Gianni è condannato a 16 anni con i condoni; Clos, Grasso e Zanini, condannati, ricorrono per l’applicazione dell’amnistia presso la Corte di Cassazione che, a «dicembre 1947, accoglie». Tutti gli imputati facevano parte della Gnr. Procedimento SSCA di Aosta, n. 5/1947, imputato Giovanni Beggio, classe 1925, aviere. Prima udienza il 16 giugno 1947. A maggio del 1948, la Cassazione «annulla [la condanna a 30 anni] senza rinvio per non avere il ricorrente commesso il fatto». In generale, si avverte, che in caso di condanna o di rinnovato dibattito processuale in altra sede, non si conosce sempre il prosieguo effettivo.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto GNR di Aosta

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • monumento a Charvensod, pressi della chiesa parrocchiale

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Charvensod, pressi della chiesa parrocchiale

    Anno di realizzazione: 1968

    Descrizione: Nella parte alta del paese, vi è il monumento ai Caduti sito nell’area verde nei pressi della Chiesa parrocchiale e inaugurato il 28 aprile 1968, a cura della Giunta regionale della Valle d’Aosta, che cita i Caduti partigiani

  • lapide a Charvensod, biblioteca comunale

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Charvensod, biblioteca comunale

    Descrizione: la lapide ai Caduti («vecchio monumento») di un tempo, si trova affissa sul retro della Biblioteca comunale di Charvensod;

  • monumento a Le Fossaz de Charvensod

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Le Fossaz de Charvensod

    Anno di realizzazione: 1946

    Descrizione: a Le Fossaz de Charvensod, luogo dell’eccidio, vi è il monumento ai 3 Caduti fucilati dai fascisti, installato già nel 1946 e rinnovato il 25 aprile 1968 a cura dell’Amministrazione regionale della Valle d’Aosta

  • commemorazione a

    Tipo di memoria: commemorazione

    Descrizione: L’evento è commemorato dagli enti pubblici e di memoria, anche con la partecipazione delle Scuole del Comune.

Bibliografia


Eugénie Martinet, Lo fouà di rappel, [poesia in francoprovenzale], s.d. [ma composta a ridosso degli eventi], pubblicata in Silvana Presa, Marie-Rose Colliard, Manuela Lucianaz, Emanuela Simonato (a cura di), Le montagne si ricorderanno di noi Écrits de guerre et de Résistance en Vallée d’Aoste, Région autonome Vallée d’Aoste Assessorat de l’Éducation et de la Culture, 2011, volume II, capitolo XI, Silvana Presa, Resistere con la poesia, pp. 203 -205
Le Messager Valdôtain, almanacco, 1947, p. 50
Francesco Mathiou, Il gruppo partigiano Ernesto Ménabréaz comandanto da Pierino Mosquet, Comité pour la célébration du 50ème anniversaire de la Résistance, de la Libération et de l’Autonomie, Tipografia Marcoz, Morgex, 1994, pp. 102-106
Roberto Nicco, La Resistenza in Valle d’Aosta, seconda edizione, Musumeci Editore, Quart, 1995, pp. 67-68
Liaison, bollettino della Biblioteca comunale di Charvensod, vari numeri, Juin 2006 (pp. 24-28), Décembre 2014 (pp. 25-27)
Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta / Institut d’histoire de la Résistance et de la société contemporaine en Vallée d’Aoste, Silens Loquor Cippi, lapidi e monumenti a ricordo dei partigiani e dei civili morti nella Resistenza in Valle d’Aosta 1943-1945, Unione Europea Progetto Interreg III A Alcotra La Memoria delle Alpi I Sentieri della Libertà / La Mémoire des Alpes Les Chemins de la Liberté, Le Château, Aosta, 2007, pp. 47-48, ill.
Tullio Omezzoli, I processi di Corte straordinaria d’Assise di Aosta 1945-1947, Le Château, Aosta, 2011, pp. 235-237, 263-264, 270-271

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

Archivio dell’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta / Institut d’histoire de la Résistance et de la société contemporaine en Vallée d’Aoste, AostaArchivio del Tribunale di Aosta, Corte Straordinaria d’Assise